Pier Luigi Puccini, nato a Lucca nel 1948, è pittore, illustratore, scenografo teatrale. Artista poliedrico, inquieto ed alla continua ricerca delle contaminazioni, Pier Luigi Puccini si esprime con un linguaggio personalissimo, tra l’espressionista ed il metafisico, da un lato ironico e tagliente, dall’altro tenero ed indulgente verso l’umano errare.
La pittura di Puccini è aspra e ruvida, contrastata e struggente.
I colori audaci e favolistici si scontrano tra loro, in un’animosa lotta di accostamenti cromatici; i lineamenti forti, quasi in rilievo, dei personaggi, animati da gioie e sofferenze reali, tangibili, talvolta offensive; le prospettive inquiete e distoniche sembrano volersi stagliare verso un trascendente che non può, o non vuole, palesarsi.
Musicisti, ballerini, pittori; pensionati oziosi e irriverenti; viaggiatori senza tempo; innamorati fugaci e forse clandestini. I personaggi ritratti da Puccini divengono nei suoi dipinti un variopinto ensemble umano e sembrano volerci ripetere all’infinito le montaliane parole “codesto solo oggi possiamo dirti, ciò che non siamo, ciò che non vogliamo”.
Suonano, ballano, si uniscono in intima convivialità, diluendovi le proprie solitudini: non danno risposte (del resto, non ne hanno), ma si uniscono e nella condivisione di un’ebrezza trovano il loro senso della vita. O forse, soltanto il senso delle loro vite: ed è già qualcosa.
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